Idee & Ispirazione per dare un tocco di creatività alle tue classi

Come creare una VISION BOARD?

1. METTI A FUOCO I TUOI DESIDERI

Il primo step è fondamentale per la realizzazione della tua vision board personale. In questa prima fase dovrai utilizzare tutta la tua immaginazione per poter visualizzare i tuoi obiettivi e i tuoi desideri.

Mettiti comoda, accendi una candela profumata, sorseggia la tua tisana preferita, ascolta della musica rilassante e dedica tutto il tempo necessario a desiderare la vita che vuoi per l’anno prossimo. Prendi un foglio bianco e scrivici sopra tutto quello che desideri.

Cerca di essere specifica e sincera! Quali obiettivi vuoi raggiungere? Come vuoi utilizzare il tuo tempo?  Che sensazioni vuoi provare, che tipo di persona vuoi diventare e in che cosa vuoi migliorare? Più chiara e precisa diventerà la tua visione e più sarà facile per te lavorare per trasformarla in realtà e raggiungere la vita che desideri. Fatto? Possiamo passare al secondo punto.

2. TROVA LE IMMAGINI

Ci sono due modi per creare una vision board: uno analogico ed uno digitale.

Il primo utilizza supporti cartacei, cartoni, giornali e riviste, forbici, colla e lavagne in sughero o magnetiche. Il secondo è sicuramente più semplice ed immediato in quanto il web è una fonte inesauribile di foto, immagini, ispirazione. Qualsiasi sia la tua scelta, il principio per la creazione non cambia!

Seleziona le tue immagini che più si avvicinano ai tuoi desideri, basandoti sulle sensazioni ed emozioni e sul loro significato.  Dovrai scegliere con cura quelle che meglio di altre mostrano esattamente ciò che desideri ottenere.

Noi, nella versione digitale, ci lasciamo ispirare da Pinterest, gratis ed intuitivo, che permette una ricerca di immagini e frasi motivazionali per parole chiave oppure suggerimenti.

3. COMPONI LA TUA VISION BOARD E CREA LA MAGIA!

È arrivato il momento di comporre la tua vision board! Togli, aggiungi, sposta, sovrapponi, non fermarti al primo risultato e lasciati trasportare dalle tue emozioni! Puoi stampare le immagini, usare quelle che hai ritagliato dalle riviste oppure creare un collage digitale.

Per la versione digitale ti consigliamo Crello o Canva, due tool gratuiti che ti permetteranno di comporre la tua vision board come più ti piace, in modo semplice ed veloce!

Una volta trovata la disposizione definitiva delle tue immagini e parole stampa il collage digitale e incollalo sull’agenda, conservalo nel portafogli, come segnalibro per i tuoi libri, appendilo in un luogo bene in vista, in modo da osservarla ogni giorno, salvalo sul tuo desktop o sulla schermata del tuo cellulare. Vedere ogni giorno immagini che ti parlano di quello che desideri è una leva potentissima, che ti aiuterà a ricordare quali sono i tuoi obiettivi e a lavorare per realizzarli.

Fare le impronte dei neonati come regalino di fine corso

Nei negozi per neonati o on line ad esempio su Amazon potete scegliere il kit impronte che preferite per conservare i calchi dei piedini o delle manine  del bambino.

Ce ne sono veramente tanti tipi, cambiano le forme, le dimensioni e i contenitori (in alcuni potete mettere anche una foto). Il prezzo parte all’incirca dai 10 euro.

Se invece preferite fare tutto da sole ecco alcuni suggerimenti Fai da te per conservare con facilità e al meglio le impronte del vostro piccolo.

Vi consiglio prima di tutto di procurarvi una scatola di latta  (tipo quelle dei biscotti inglesi ad esempio) per conservare e proteggere il calco.

Il materiale più facile da utilizzare e più economico da utilizzare per fare le nostre piccole impronte fai da te è sicuramente la pasta di sale.

Come preparare la pasta di sale

Dosi:

  • 2 bicchieri di sale fino polverizzato
  • 2 bicchieri di acqua tiepida
  • 4 bicchieri di farina
  • Coloranti alimentari (ovviamente solo se volete colorare la pasta di sale)
  • La pasta può essere lavorata manualmente con energia oppure con un robot da cucina.

Preparazione:

Mischiate tutti gli ingredienti. Mettete sale, farina e acqua in un contenitore capiente. Se volete aggiungere un colorante liquido , fatelo adesso perchè deve essere compreso nei 2 bicchieri di acqua. Il rapporto solido/liquido deve essere infatti  rispettato per una buona riuscita della pasta.

Lavorate bene e a lungo l’impasto con le mani o con il robot da cucina.

Lavoratela fino ad ottenere un composto omogeneo e lavorabile, morbido al tatto ma non appiccicoso.

Se la pasta di sale risulta appiccicosa, dovete aggiungere un po’ di farina.

Se la pasta di sale è troppo granulosa, dovete aggiungere qualche goccia d’acqua. Mi raccomando in entrambi i casi poco alla volta.

Se non utilizzate subito la pasta di sale potete conservarla in frigorifero, avvolta nella pellicola.

Per realizzare le impronte, dovete stendere la pasta prima con le mani, poi col matterello, fino ad ottenere le dimensioni, lo spessore e la forma che preferite. Infine aiutate il bimbo a poggiare in modo deciso la manina o il piedino sulla pasta e premete leggermente per ottenere una bella impronta. Ora dovete cuocere la pasta di sale.

La cottura della pasta di sale in forno richiede tempi molto brevi: la pasta non deve realmente cuocersi ma solo essiccarsi. Impostate la temperatura del forno al minimo e lasciate lo sportello leggermente aperto per favorire l’uscita dell’umidità.

In inverno, in alternativa alla cottura in forno, potete far seccare le impronte ottenute con la pasta di sale sul termosifone.

Giostrina di Munari

La giostrina di Munari è, secondo il metodo Montessori, la prima che si presenta al bimbo dalla nascita fin verso le 6 settimane di vita.

Ideata dal geniale designer Bruno Munari, è composta da alcune forme geometriche e bastoncini in bianco e nero, nonché da una sfera trasparente che riflette la luce.

La vista è il senso meno sviluppato nel neonato: il contrasto bianco / nero è un grande stimolo per il cervello del bimbo, che inizia anche ad allenare la sua concentrazione.

Realizzare questa giostrina (o mobile) non è assolutamente complicato, ma è necessario rispettare le proporzioni che collegano i diversi elementi per un risultato garantito. Vediamo come fare!

Cosa occorre:

  • una sfera trasparente in vetro o, più facilmente, in plastica, reperibile presso i fai-da-te;
  • 3 bacchette di legno lisce grezze o una intera (lunghezza vedi sotto);
  • cartoncino o fogli di gomma EVA bianca e nera (opzionali);
  • forbici, colla;
  • matita, gomma, righello, compasso (se si vuole disegnare da soli le forme);
  • nastro adesivo di carta o nastro isolante;
  • un template di forme geometriche in bianco e nero (da creare dal nuovo o da scaricare più sotto);
  • carta trasparente adesiva (opzionale);
  • colori acrilici o tempere (bianco e nero);
  • filo di nylon, tipo quello da pesca.

Come si procede:

Si parte dalla sfera trasparente: a seconda del diametro che sceglierete (o che troverete), verranno dimensionati tutti gli altri elementi.

Grazie alle seguenti immagini, dove si prende ad esempio una sfera di 6 cm di diametro, possiamo capire meglio il rapporto tra gli elementi:

A = diametro della sfera trasparente

r = raggio della sfera trasparente

B = A + 1/3 di r

Le figure geometriche hanno un dritto (Foto 1) e un rovescio (Foto 2)

Foto 1

Foto 2

ed anche le bacchette sono multipli del diametro (Foto 3).

Foto 3

Ecco una panoramica del montaggio degli elementi (Foto 4):

Foto 4

Ora veniamo alla parte pratica!

Tagliamo le bacchette secondo le misure indicate (3, 5 e 6 volte il diametro della sfera). Dipingiamo la bacchetta più lunga di bianco, quella intermedia di nero e la più corta in bianco e nero secondo un motivo a spirale. Per realizzarlo si può utilizzare una striscia di nastro adesivo di carta o di nastro isolante a mo’ di mascherina per tracciare il motivo; si dipinge di bianco, poi si toglie il nastro e con attenzione di completano le parti in nero.

(Fonte: Le coin Montessori)

Procediamo stampando il template delle forme geometriche o, se volete, creandone uno voi, abbiamo a disposizione questo foglio di calcolo che ci fornisce le dimensioni delle figure in rapporto al diametro della sfera.

Qui, invece, ci sono i template già pronti per una sfera di 6 cm di diametro (sempre grazie a Le coin Montessori) e per una di 10 cm.

Si possono stampare le forme direttamente sul cartoncino, oppure su carta normale e poi incollarle, o ancora usare il template come “linea guida” per incollarci sopra dei ritagli di fogli in gomma EVA bianca e nera. Si può “plastificare” il tutto usando della carta trasparente adesiva (venduta in rotolo nelle cartolerie).

In ogni caso, le forme vanno appaiate dritto contro rovescio e poi assemblate forando le forme con la punta delle forbici per far passare il filo di nylon, secondo questo schema:

Qui le misure sono sempre in funzione di una sfera da 6 cm e le frecce rosse rappresentano i punti di equilibrio; in pratica, tuttavia, non è difficile trovare i baricentri giusti anche per altre dimensioni!

L’importante è procedere a bilanciare la giostrina dal basso verso l’alto!

Come appenderla?

Poiché il neonato riesce a distinguere solo ciò che gli viene posto a una distanza ravvicinata, la giostrina va posta a 25-30 cm dal suo petto in modo che possa mettere a fuoco gli oggetti guardando davanti a sé senza toccarli.

Per appenderla al soffitto si può posizionare un chiodino o un gancetto a cui appendere un filo elastico o di nylon trasparente con un portachiavi, in modo da facilitare la sostituzione progressiva delle giostrine.

Altre giostrine

La giostra di Gobbi: la terza giostra da poter presentare al neonato

Dopo la giostra di Munari e la giostra degli Ottaedri ecco la terza giostra Montessori da presentare al neonato: la giostra di Gobbi.

giostra di Gobbi

Come nasce la giostra di Gobbi

Questa giostrina, prende il nome dalla persona che l’ha inventata: Gianna Gobbi.

Attiva collaboratrice di Maria Montessori, Gianna Gobbi ha ideato e realizzato questa specifica giostra per proseguire il percorso di sviluppo visivo del neonato.

Basandosi sulle fondamenta dei principi del metodo Montessori questa giostra è stata promossa a pieni voti.

Rappresenta la prosecuzione di un allenamento visivo continuo e stimolante per il piccolo neonato.

In quale età si può introdurre la giostra di Gobbi?

L’età ideale per introdurre la giostra di Gobbi è tra i 2/3 mesi.

In questa specifica fascia di età, il neonato riesce a distinguere bene i colori e inizia a percepire le diverse sfumature di una stessa tonalità.

La giostra di Gobbi si propone proprio per potenziare lo sviluppo della conoscenza e visione  delle sfumature di tonalità di uno stesso colore.

Inoltre, diverse altezze creano profondità diverse che agli occhi del bambino sono nuove da scoprire e assimilare.

Giostra di Gobbi: come si presenta

La giostrina è semplicemente composta da:

5 sfere di uguale grandezza e colore, ma di tonalità diverse

1 asticella

5 fili attaccati sull’asta che presentano diverse lunghezze

Le sfere sono rivestite con del filo di cotone. Questo materiale permette alle sfere di riflettere la luce. Ciò incuriosisce molto il neonato.

Il movimento della giostra unito a questo gioco di colori e profondità diverse incanta letteralmente il neonato: può trascorrere veramente molto tempo in una piacevole osservazione della giostrina.

Come costruire la giostra di Gobbi col fai da te

Per costruire un giostra di Gobbi sarà sufficiente munirsi di:

5 sfere di polistirolo della stessa grandezza

5 piccole matasse di cotone ognuna con una sfumatura di colore diversa

1 ago abbastanza grande

1 asticella non troppo spessa lunga circa 30 cm

Per realizzarla sarà sufficiente:

  • rivestite completamente le sfere di polistirolo col filo di cotone: usate l’ago per inserire al centro della sfera il filo
  • fissate il tutto con un bel nodo e lasciate del filo in più: saranno le corde da attaccare all’asticella
  • appendete i fili mantenendo altezze diverse: la più alta sarà appesa a 10 cm dall’asticella la più lunga a 30 cm. Dal filo più corto, ogni filo in successione sarà lungo 5 cm in più.

Inoltre, le sfere presentate sui vari fili, devono essere posizionate in successione anche per gradazione di colore: partendo dalla più alta che presenterà la tonalità più chiara e facile da riconoscere, si proseguirà con tonalità via via più scure fino alla sfera più bassa.

La tonalità più scura è infatti, per il neonato, quella più difficile da riconoscere.

Altre istruzioni li puoi trovare qui: mio-mio.it